21 febbraio 2012

"A Solidarity Shelter" a Carlantino

Carlantino è un piccolo paese circondato da una natura meravigliosa – il bosco, le colline e il grande lago di Occhito.
L’APS Mondo Nuovo gestisce una struttura d’accoglienza per più di 30 rifugiati minorenni: ragazzi da 13 a 18 anni provenienti dai paesi diversi (Egitto, Ghana, Nigeria e altri paesi del Nord Africa). Dunque tutti con un background diverso.
La difficoltà principale che dobbiamo affrontare nel nostro lavoro è la barriera linguistica perché qualche ragazzo parla solo arabo, pochi sanno parlare inglese, altri – solo francese. Quindi non possono capirsi e comunicare bene con le persone che lavorano nella struttura.
Per questo motivo c’e’ sempre un mediatore culturale disponibile per fare da interprete, spiegare le regole e facilitare la collaborazione.
All’inizio il Professore d’italiano veniva alla struttura e lavorava come volontario insegnando ai ragazzi la lingua italiana. Adesso invece gli ospiti frequentano la scuola. Secondo me, questa è un’esperienza importante per imparare la lingua più velocemente.
Inoltre un’associazione di volontariato è stata fondata a Carlantino appositamente per lavorare con gli ospiti della struttura. Fanno attività sportive e culturali (giochi, danze). Organizzano le serate interculturali insieme ai ragazzi di Carlantino. A volte i giovani del paese vengono a trovare i ragazzi nell’ostello perche si sono già diventati amici.
Noi andiamo a Carlantino due o tre volte a settimana con Francesco, il direttore della struttura di accoglienza. Il nostro lavoro e’ molto flessibile. Qualche volta quando arriviamo, i ragazzi studiano, quindi per non disturbarli anche noi studiamo insieme a loro. Veniamo sempre per compagnia, a volte per insegnare qualcosa a loro. Ma ultimamente la situazione e’ cambiata perche anche i ragazzi vogliono condividere la loro esperienza e cultura. Succede molto spesso che parliamo delle differenze tra le nostre lingue e loro insegnano a noi qualche parola araba.
Quando i ragazzi arrivano a Carlantino, spesso si sentono soli perche non hanno amici, non conoscono le nome come i ragazzi già si trovano nell’ostello. Per questa ragione organizziamo giochi di coesione per integrarli, per aiutarli ad aprirsi, per conoscerci meglio. Per alcuni ci vuole più tempo per conquistarne la fiducia, altri invece sono sempre molto amichevoli e aperti.
Ma la struttura di Carlantino e’ temporanea. Significa che appena ricevono tutti i documenti, si trasferiscono per studiare e lavorare in altre parti d’Italia. Oggi ci sono solo tredici ragazzi e anche loro sono prossimi a partire.  Alcuni si sentono molto tristi e preoccupati, perché devono trasferirsi e cambiare città e vita. Molti hanno paura perche il loro futuro e’ poco chiaro. A volte parliamo a lungo per consolarli. Secondo me, è molto importante avere una persona sulla quale fare affidamento e parlare delle tue preoccupazioni. Noi rappresentiamo anche questo. Spesso i ragazzi ci scrivono messaggi o chiamano, anche quelli che sono partiti all’inizio del nostro servizio. Noi ci preoccupiamo per loro perché ormai siamo diventati amici. 

Julia, EVS colunteer “A Solidarity Shelter”

Carlantino is a small village surrounded by beautiful nature – wood, hills and lake.  APS MONDO NUOVO has a project in this place. More than 30 underage refugees are hosted there. These are boys from 13 to 18 years old. They all came from different countries (Egypt, Ghana, Nigeria etc.) and have different background. The main problem we have to face working with the boys is the language barrier, because some boys speak only Arabic, few can speak English, others - French, so not all boys can understand each other, and they cannot understand other people working with them. That is why cultural mediators work there all the time, to translate and to explain.
Before the teacher-volunteer was coming to teach them Italian language, but now they all are going to school. This is much better for the guys, because studying every day they have a possibility to learn Italian more quickly.
Besides in Carlantino one volunteering organization was created to work with the guys, to organize sports and some other activities (dances, games). With the local children they prepare parties and shows. Sometimes people from Carlantino come just to talk to the guys, because they have a lot of friends among local youth.
We go to Carlantino 2-3 times a week with Francesco, the manager of the hosting structure. Our plan of work is not stable there. Sometimes when we arrive, the boys are studying, so we do not disturb them, we go to study with them. We come there as their friends, and try to teach them something but for lately the situation changed, the guys want to share their knowledge with us. We were comparing our alphabets and they decided to teach us some Arabian words.
When the boys just arrive to Carlantino, they feel lonely, they do not have friends, they do not know the names of other guys they are living with, so we are trying to organize team-building games, to make them become more open, to know each other’s names. Some of them need more time to trust, others are friendly from the beginning. But Carlantino is not the place these guys will stay for long, this is just temporary place for them. After they receive their documents, they are transferred to other places where they will study or work. Now there are 13 guys in Carlantino left, and they are waiting for the time they will leave too. They all feel upset because they will leave, they are worried because of they will be at the new place again, they are afraid because they do not know what to expect from the future. Sometimes we just talk to them, trying to make them not to be worried so much. This is necessary for each person to have someone he can talk, and we are this people for the guys. Sometimes they are writing to us, or calling, even those guys who left in the beginning, and we worry about them too, because during this time we became friends.




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