Scriveva Marcel Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere occhi nuovi”. In tal senso, si riparte per un nuovo viaggio dallo stesso punto in cui si è tornati da quello precedente, ossia dal “chilometro zero” della propria anima, ma con occhi nuovi. Non si viaggia in realtà verso una destinazione in particolare, si viaggia innanzi tutto dentro di sé. Questo è a mio avviso il senso più profondo della riflessione di Henry Miller secondo il quale “la nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose”. Un nuovo modo per guardare con occhi diversi luoghi e persone che non sono mai troppo lontane, fino a mettere in discussione giorno dopo giorno anche le proprie certezze. La scoperta dell’“altro” è dunque la quintessenza di ogni viaggio. Parafrasando Alexandra David-Néel, senza l’incontro con l’altro in realtà non si viaggia affatto, al massimo ci si sposta. In tal senso, forse oggi ci si sposta anche troppo, ma probabilmente si viaggia sempre meno. Tuttavia, come ci ricorda Sant’Agostino d’Ippona, "Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina". Figuriamoci a scriverne una nuova come state facendo voi cari amici di viaggio raccontando la vostra esperienza su questo nostro diario online!
Un caro saluto a tutti e al prossimo viaggio insieme!
Antonio Salvati
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